L'acconciatura Mullet può essere emersa in un'altra epoca come parte della storia della moda prima di cadere nel dimenticatoio, ma la Pallavolo , un marchio australiano di calzature, ha deciso di resuscitarlo.

Ma non come acconciatura, bensì come accessorio per abbellire le scarpe. "Qualcuno ha detto scarpe mullet?!", scrive il marchio. "No, non è una fregatura, sono arrivati i nostri MULLET VOLLEYS".

Proprio così, le scarpe in edizione limitata del marchio hanno un mullet a strisce sul retro del design, chiuso da un cinturino in velcro. I capelli castani lucidi e fluenti ondeggiano quando chi li indossa cammina, un complemento appropriato per un'acconciatura mullet.

Parrucca con velcro

Le MULLET VOLLEYS presentano l'originale suola in gomma del marchio, la soletta con ammortizzazione DAMPENERTECH 10 per un comfort che dura tutto il giorno, il capello rimovibile in velcro è in materiale sintetico e il design della scarpa è al 100% privo di materiali di origine animale, come dichiarato dal marchio.

Volley ha scelto il verde scuro con una striscia gialla come introduzione del pezzo mullet per i suoi clienti, per evidenziare ulteriormente il design. Le MULLET VOLLEY fanno parte della collezione Heritage High del marchio e, sebbene alcuni possano essere sorpresi dalla ricomparsa dello stile sotto forma di accessorio per scarpe, il lancio avviene a sostegno di una buona causa.

La buona causa

Volley ha stretto una partnership con l'Istituto Black Dog per sostenere Triglie per la salute mentale (Mullets for mental health, in traduzione libera) con il 100% dei profitti della scarpa devoluti in beneficenza.

L'istituto gestisce un programma online gratuito che si propone di migliorare il benessere e la resilienza dei giovani australiani, facendo della scienza, della compassione e dell'azione i pilastri della sua missione e della sua visione.

"In qualità di unico istituto di ricerca medica in Australia che studia la salute mentale lungo tutto l'arco della vita, il nostro obiettivo è creare un mondo mentalmente più sano per tutti.

Lo facciamo attraverso la ricerca "traslazionale", integrando i nostri studi di ricerca, i programmi educativi, gli strumenti e le applicazioni digitali, i servizi clinici e le risorse pubbliche per scoprire nuove soluzioni, favorire le connessioni e creare cambiamenti reali."

L'istituto si basa sul fatto che una persona su cinque sperimenta i sintomi di una malattia mentale in un dato anno e che in Australia la cifra equivale a circa 5 milioni di persone. "E circa il 60% di queste persone non cercherà aiuto".

*Via Designboom